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Week end lungo nella dotta Bologna

Posted on 15 Giugno 2014 by Redazione

Tornati a Bologna, ci incamminiamo lungo il Portico del Pavaglione, che parte in corrispondenza del Palazzo dei Banchi: qui, anticamente, si teneva lo storico mercato dei bozzoli di bachi da seta. Proseguendo lungo il Portico incontriamo il Museo civico archeologico e l’Archiginnasio, che fu sede dell’Università fino al 1803, per quasi tre secoli, fino a quando venne inaugurata la nuova sede in via Zamboni. Attualmente l’edificio ospita la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, e al suo interno sono riportati 5 mila insegne araldiche e memorie di docenti e studenti. Al primo piano si trova il Teatro anatomico, dove si svolgevano le dissezioni (ma solo durante il periodo di Carnevale).

Per cena optiamo per un ristorante adocchiato il giorno prima, Bolpetta, dedicato interamente alle polpette! Si trova in Via Santo Stefano, a due passi da Piazza della Mercanzia. Vasto l’assortimento di polpette, oltre a quelle classiche ci sono anche quelle di pesce e le polpette vegetariane, a base di funghi, verdura e formaggio.

Dopo cena torniamo nelle vie del Quadrilatero e scopriamo che, in Via Orefici, al numero 19, si trova Eataly che divide lo spazio dell’edificio, dislocato su due piani, con una libreria fornitissima. Che amiate il cibo o i libri, è proprio il caso di andarci! 

IMG_0289La mattina seguente, il nostro ultimo giorno a Bologna, la dedichiamo a Palazzo Pepoli, in via Castiglione, dedicato alla storia e alle trasformazioni della città, dalla Felsina etrusca fino ai giorni nostri. L’ingresso costa 8 euro, con audioguida, e sono davvero soldi ben spesi. L’audioguida ci accompagna nelle numerose sale del museo (per una visita approfondita, calcolate almeno due ore e mezza), partendo dalla torre del tempo, dedicata alla Bologna capitale mondiale della misura del tempo, dove troviamo una riprduzione in scala della meridiana di San Petronio.

La parte più bella e interessante è senz’altro quella dedicata alla Bologna Etrusca e Romana: nelle prime sale troviamo una ricostruzione della strada etrusca con riproduzione, ai lati, dei monumenti funerari di personaggi eminenti e, in seguito, una ricostruzione di sepolture etrusche. Si prosegue poi con Bologna Medievale: qui apprendiamo che la Basilica di San Petronio venne edificata per volontà civile e che il Papato, per oltre due secoli, cercò di bloccare la sua costruzione.

Il focus, qui, è sulla città che cambia. “La Bologna orizzontale è la città di chi lavora, se la torre è aristocratica (esigenze difensive), il portico nasce nell’Alto Medioevo come ampliamento esterno delle attività di artigiani e commercianti”, leggiamo su una delle tavole di approfondimento. C’è poi un interessante video di Valerio Massimo Manfredi che commenta la battaglia in cui Re Enzo venne fatto prigioniero e, nonostante le minacce di suo padre Federico II, mai liberato.

Il piano superiore è invece dedicato alla Bologna moderna, attraverso temi come il culto della Madonna di San Luca, le arti, le scienze, la musica, le feste del popolo e così via. Prima però entriamo nella sala cinema dove viene riprodotto un filmato 3D (cosa davvero inusuale per i musei italiani!), dove il protagonista – Apa l’etrusco – ci accompagna attraverso secoli di storia per mostrare come Bologna è cambiata nel tempo.

IMG_0277Consigliatissima, insomma, la visita al Museo della storia di Bologna, uno dei musei italiani più belli in assoluto, per la sua interattività e per le tecniche espositive scenografiche davvero all’avanguardia.

Per pranzo optiamo per Zerocinquantuno (è il prefisso di Bologna), un ristorante in Via dei Pignattari, vicino alla Basilica di San Petronio. Da provare le tigelle (pagnotte da accompagnare con gli antipasti) e la lasagna vegetariana.

Prima di ripartire, raggiungiamo il MAMBO (Museo di Arte Moderna di Bologna), in via Minzoni, nella zona nord ovest della città, raggiungibile a piedi in 20 minuti dal centro storico. Il museo costa 6 euro e comprende sale dedicate alle mostre temporanee e la collezione permanente del museo (qui è conservato il dipinto “I funerali di Togliatti” di Renato Guttuso) tra cui le sale dedicate a Giorgio Morandi.

È giunta l’ora di lasciare Bologna, una città che ci ha colpito per la sua vivacità, la sua ricchezza in termini culturali e storici, una meta imprescindibile per tutti coloro che amano l’arte e i musei. 

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