Situata a sud-est dell’isola di Budelli, parte integrante dell’Arcipelago de La Maddalena, la caratteristica spiaggia rosa è certamente uno dei simboli naturalistici più eclatanti del territorio sardo, in grado di rappresentare meglio di altri lidi la purezza e la storicità della conservazione dell’inestimabile patrimonio ambientale.
La spiaggia rosa: l’origine del nome
La spiaggia rosa deve il suo nome al tipico colore rosa corallino della sabbia della battigia, favorito dalla presenza di gusci calcarei di piccoli organismi unicellulari, le cui conchiglie cadono sul fondale e vengono trascinate dalle correnti sulla riva. Considerato che gli organismi che “cedono” tali conchiglie (Miniacina miniacea) vivono in grande quantità nelle posidonie presenti a breve distanza dalla spiaggia, ne deriva una spiaggia dal colore impareggiabile, meta – ogni anno – di numerosissimi turisti da ogni parte del mondo.
Guardare, ma non toccare
Proprio per poter salvaguardare la sua bellezza nel corso degli anni, la spiaggia rosa è oggi ricompresa nella zona a tutela integrale del Parco nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena. Da oltre 20 anni, anno di istituzione del Parco, è quindi vietato l’accesso, il transito o la sosta sulla spiaggia, o la balneazione nelle aree vicine. La spiaggia rosa è comunque osservabile dalla vicina spiaggia del Cavaliere, accompagnati dalle guide del Parco.
Come arrivare
Il modo più semplice per poter arrivare a Badesi e, di qui, nella zona della spiaggia rosa, è quello di partire da Palau, sulla costa settentrionale della Sardegna, e dirigersi in nave / traghetto verso l’Arcipelago de La Maddalena. Da qui si può raggiungere l’isola di Spargi e, ancora più a nord, quella di Budelli.
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Le isole dell’Arcipelago
Se ne avete tempo e occasione, potete rendere la visita all’isola di Budelli e alla spiaggia rosa una piccola parte del vostro personale tour nell’Arcipelago de La Maddalena. Oltre all’isola che fornisce il nome all’intero arcipelago sono infatti visitabili la maggiore isola di Caprera a quelle di Spargi, Spargiotto, Razzoli, Santa Maria, Nibani, Mortorio, Soffi e Camere. Alcune isolotti sono pressochè disabitati, regalando un’immagine da contemplare in silenzio, per riappropriarsi del contatto con la natura più incontaminata.